Fu sede comunale fino all’accorpamento del 1929 e non venne più ripristinata. Sorge a meno di un chilometro dal capoluogo di Vico da cui è separata da un piccolo promontorio. Prima di arrivare in paese si può notare, di fronte al cimitero, una collina con particolare forma ellittica, che pare legata ad antichi riti pagani, ma per scoprire il segreto di questa zona, denominata Truc ‘d Castel, si aspetta che la soprintendenza voglia fare scavi ed esami.
L’abitato è in ottima posizione ed è spezzato dalla via principale ai lati della quale sorgono ricche ville ottocentesche. Pregevolissima la secentesca barocca chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, piccola bomboniera curvilinea con pianta a croce greca e decorazioni interne del Boggio, sotto la cupola, le quali hanno una ragguardevole resa cromatica. L’organo, oggi in disuso, è del settecento e possiede una tastiera a cinque ottave, tredici registri e seicento canne.
Nell’abitato sono interessanti i due lavatoi e alcune edicole votive. Famoso agli inizi del ‘900 l’elisir china che preparava il farmacista dott. Stragiotti.
L’etimo pare sia per alcuni di origine celtica e richiamerebbe ad un luogo in cui crescono grandi piante, per altri la desinenza “acus” tradisce l’origine romana di luogo vicino all’acqua.
Il patrono del paese è San Rocco.
Un angolo caratteristico del concentrico
Il campanile
La biblioteca civica “Bovis”
Ca tla Rosa (foto di Aldo Grosso)
La collina ellittica Truc ‘t Castel
Il vecchio sentiero che sale dalla Bora (foto di Nico Arnodo)
Drusacco e Trausella viste dalla sovrastante pista tagliafuoco
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